Oriental Car festeggia 50 anni!

Grande festa organizzata dalla famiglia Soliani

Grande festa sabato 20 e domenica 21 giugno all’Oriental Car di Soliani in Viale San Bartolomeo, 629 (Palazzo Chiolerio) per festeggiare i 50 anni della nascita della ditta. Per questo importante anniversario infatti, i titolari hanno pensato di organizzare un grande evento dove i protagonisti sono stati i bambini e le loro famiglie. Dalle ore 16.00 alle ore 23.00 i piccoli visitatori si sono divertiti con i giochi gonfiabili che sono stati installati nel piazzale dell’Oriental Car: Scivolo, castello, salta-salta, trucca bimbi, palloncini e merenda per tutti mentre mamma e papà hanno ammirato i nuovi modelli Hyundai messi in esposizione. La Ditta Armando Soliani (oggi Oriental Car), storica associata alla Confartigianato della Spezia, nasce infatti nel 1959 come officina meccanica per auto, moto e furgoni. Diventa poi concessionaria Peugeot auto e Motocycles fino ad arrivare al 1989 quando viene costituita la società Oriental Car di Soliani composta dalla moglie e dai figli Paola e Stefano. Dal 1986 diventa concessionaria Hyundai ed oggi è annoverata tra i più vecchi concessionari in Italia della casa automobilistica. All’evento era presente anche il direttore della Confartigianato, Giuseppe Menchelli che ha consegnato ai titolari dell’Oriental Car una targa ricordo come attestato per avere saputo assicurare la garanzia di un nome e la continuità della ditta per ben 50 anni.




Buon compleanno

A parlare con lui si rivivono le atmosfere di quei film in bianco e nero degli anni ’50 in cui i meccanici erano poco più che ragazzini e avevano la bella faccia di Maurizio Arena.
L’attore interpretava sempre ragazzotti romani con poca voglia di lavorare.
Invece lui, Armando Soliani da Gualtieri (paese natale del pittore Antonio Liguabue), classe 1935, di voglia di lavorare ne aveva, e ne ha tuttora, moltissima.
Prima di arrivare nella nostra città dal paese emiliano, aveva già fatto il falegname, il fabbro e il carrozziere. L’azienda da lui fondata nel lontano 1959 e che attualmente si chiama Oriental Car, domenica scorsa ha festeggiato le cinquanta primavere, a testimonianza del fatto che, alla Spezia qualcosa “può” funzionare davvero.
Armando è arrivato nella nostra città giovanissimo con un’enorme voglia di imparare, aveva da sempre il pallino della meccanica e così “andò a bottega” in alcuni garage.
A tredici anni inizia nell’officina di Franco Ratti in viale Amendola, dove si dimostra subito molto capace. “È capitato più di una volta – racconta – che i clienti più facoltosi mi regalassero diecimila lire per aver risolto dei problemi che il titolare non era riuscito a risolvere.
Diecimila lire erano tanti soldi all’epoca: mio papà, all’Inma, guadagnava trentacinquemila lire in un mese!”.
Armando si ricorda della prima auto da corsa che ha riparato: “Era un’Alfa Romeo, un Alfone, come lo chiamavano allora. Partecipava alla corsa ‘Volante d’oro’ che si svolgeva al Cerreto e, dopo un salto, era rimasta danneggiata. In pochissimo tempo sono riuscito ad aggiustarla, è stata una bella soddisfazione”.
Oggi l’azienda, oltre a fare riparazioni, è l’unica concessionaria Hyundai della provincia della Spezia e una delle prime cinque, come anzianità, d’Italia.
Per capire la “vocazione” dei Soliani per le auto straniere dobbiamo fare nuovamente un passo indietro, e un aneddoto ci fa capire quanto dobbiamo andare a ritroso.
“Negli anni ’60 eravamo gli unici che riparavano macchine americane: Cadillac e Ford Thunderbird, per esempio. In precedenza, le piccole riparazioni venivano effettuate a Genova e, per quelle più importanti,
c’era la base americana di Camp Derby. Una volta andammo a recuperare un’auto di un armatore greco che aveva avuto un incidente: era una Cadillac appartenuta a Frank Sinatra. Ce la lasciò in officina
perché non valeva la pena di aggiustarla, secondo lui.
Occupava talmente tanto spazio, era lunga come tre “Seicento”, che qualche anno dopo decisi di liberarmene: la consegnai in Dogana dove la tagliarono a pezzi”.
“A pensarci - aggiunge il figlio Stefano, oggi insieme alla sorella Paola titolare dell’azienda - vengono i brividi. Al di là dell’alto valore economico, era una vettura con un elevatissimo valore storico essendo
appartenuta a Sinatra. Ma a quei tempi, non si aveva certo l’idea di cosa sarebbe diventato il collezionismo”.
Vista l’alta qualità delle auto straniere, Armando decise di occuparsi delle Peugeot.
Dapprima come officina autorizzata, successivamente nel 1970 come concessionario.
Così la moglie Maria, che allora lavorava in San Giorgio, decise di lasciare il lavoro in fabbrica e di occuparsi
del settore commerciale del salone. Un’impresa al 100% a conduzione familiare: la parte amministrativa veniva curata dal marito della sorella di Armando e il fratello di Maria era a capo dell’officina.
Nel 1986 l’autosalone fa rotta verso la Corea del sud con la scelta del marchio Hyundai. Erano i primi tempi in cui gli orientali approdavano sul mercato italiano e non avevano una grande attenzione per il design.
Fino a quel momento i coreani avevano lavorato in particolare con i paesi africani e l’Oriente dove l’attenzione all’estetica passava in secondo piano rispetto all’affidabilità e alla robustezza delle autovetture.
Già le Peugeot erano macchine leader nel continente africano.
A quel punto si trattava di raccogliere l’ennesima sfida. Armando ha comprato una Hyundai, l’ha smontata, l’ha analizzata nei minimi dettagli e, una volta convintosi, ha deciso di dedicarsi alle macchine coreane.
“I primi clienti – ha dichiarato Stefano con un sorriso - hanno acquistato una di quelle auto per fiducia nei confronti del nostro nome e non certo perché fossero belle esteticamente.
Per noi è stato davvero gratificante. Fortunatamente, oggi le linee sono di gran lunga migliorate”.
E dev’essere proprio così, visto che Hyundai Genesis, modello venduto solo in America è stato decretato “U.S. Car of the year 2009” e che la casa automobilistica con gli occhi a mandorla è tra le prime del mondo come standard di qualità, preceduta solo da Lexus, Porsche e Cadillac.
L’azienda ha anche un volto sportivo: il marchio Hyundai ha prolungato il suo contratto con la Fifa e fino al 2014 sarà sponsor del calcio a livello mondiale. E lo Spezia Calcio nei due anni di militanza in B ha avuto il privilegio di essere il primo team italiano a portare la grande H sul petto.

Francesca D’Anna (La Gazzetta della Spezia)

16/06/2009

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